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Il magico mondo di Astralis

La navicella Astralis

 

Il Mago Virginio stava accingendosi alla sua attività preferita: mettere in fila scopa e spazzolone e poi, dopo aver recitato una formula magica di antichissima origine, dare il via alle faccende domestiche, che gli arnesi da lavoro si sarebbero incaricati di eseguire al suo posto, mentre lui si sarebbe dedicato ad un lavoretto che richiedeva la sua massima concentrazione: stanare quel malefico scorpione che si divertiva a punzecchiarlo proprio sul calcagno tutte le mattine che, appena alzato, poggiava i piedi per terra! Ma dove andava a cacciarsi , il maledetto? Si liscio' pensoso la lunga barba mentre il dispettosissimo scorpione lo guardava sornione attraverso le assi sconnesse del pavimento, pronto a coprirsi con le tenaglie gli occhi, se quel dannato spazzolone si fosse scagliato sulla sua preziosissima testa senza essere intercettato dalle sue sensibilissime antenne. 

Ecco che Virginio stava allungando il braccio ed iniziava a pronunciare delle strane parole quando un indescrivibile fracasso alla porta lo fece sussultare. 

- Virginio! Correte a vedere, presto! - Disse Uranius spalancando la porta del Mago senza tanti complimenti. 

- Uranius! Quante volte devo dirti di entrare con piu'… con meno… Insomma mi fai anche confondere! Lo sai che l'eta' avanza, non sono piu' il Mago di una volta e certi spaventi potrebbero mandare in fumo qualcuna delle mie mirabili magie! - brontolo' Virginio, ma sotto la barba ridacchiava. Quel diavolo di un Uranius! Da quanto tempo era ad Astralis? L'astro diurno aveva fatto il giro almeno 3 volte attorno al Mondo Conosciuto… Eppure sembrava ieri quando Uranius era arrivato… E subito Astralis era andata in subbuglio. Quell'uomo strano parlava a volte un linguaggio tutto suo, che gli altri non riuscivano a comprendere e poi… Caspita! Aveva pure l'abitudine di partorire sempre nuove invenzioni! E, ne era sicuro, stavolta doveva esserci di mezzo qualcosa del genere. 

- Virginio, venite a vedere cosa ho inventato! - E cosi' dicendo, Uranius, non proprio delicatamente, e senza preoccuparsi troppo delle terribili conseguenze che poteva comportare la sua irruenza, trascino' fuori il Mago trascinandolo per la veste. 

- Uranius! - sbotto' il Mago - So camminare anche da solo! Basta che tu mi dica semplicemente dove dobbiamo andare!

Uranius mollo' di botto la presa e per poco Virginio non perse l'equilibrio! Quel diavolo di un ragazzo! 

- Virginio, vieni, andiamo nella piazza del paese! Ho inventato un mezzo di trasporto straordinario… la navicella Astralis! - 

Cosi' dicendo, camminando a passo veloce, si erano recati nel pieno centro della piazza del paese fermandosi di fronte ad una grossa torre tutta incartata. L'espressione di Virginio era sempre piu' preoccupata. 

- Uranius… Cosa sarebbe questo? - 

Ad Uranius brillavano gli occhi : 

- Virginio, e' la navicella Astralis! Puo' viaggiare per il Cosmo alla scoperta di nuovi Pianeti! Ma ci pensa, sara' possibile vedere da vicino tutte quelle stelle che Lei si diverte a disegnare sulla carta! - 

Virginio osservo' sempre piu' preoccupato la folla che intanto sopraggiungeva. In particolare, giunse un gruppo guidato da Solaris, il Sindaco del paese, piuttosto arrabbiato con un gruppo di madri che lo seguivano dappresso. 

- Virginio, guardi questo pazzo! Si e' messo in testa di far viaggiare i bambini del paese con quell'arnese! Lo ha costruito con i rottami che ha trovato qui intorno, non potra' mai funzionare! - 

A queste parole, le madri che lo attorniavano, presero a gridare contro Uranius che, ormai, non osava piu' nemmeno buttare giu' il cartone che copriva la sua invenzione. 

- Virginio li stette ad ascoltare per un po': Solaris voleva prendere il piccone e demolire subito quella cosa che giudicava pericolosissima, Saturnis pondero' i costi che un simile viaggio cosmico avrebbe comportato (se mai l'invenzione avesse funzionato), Bilanz pondero' i pro e i contro… solo Sagitta pareva incuriosito e chiedeva ad Uranius se era davvero possibile visitare mondi sconosciuti e se lui c'era mai stato. 

A Virginio stava per venire un gran mal di testa! Ad un tratto disse, con voce ferma e tono perentorio : 

- Adesso basta! Ho ascoltato tutti, ma non ho sentito nessuno che spiegasse come funziona esattamente questa macchina di Uranius. Nessuno di voi si e' difatti accorto che non ci sono serbatoi, ne' piste di lancio…- 

Tutti a quel punto si zittirono e Uranius tolse il cartone, scoprendo una navicella piccola in altezza, ma abbastanza larga, da permettere ai bambini del villaggio di stare seduti comodamente. 

- Ecco - disse Virginio - avete dimenticato che il viaggio piu' bello e' quello che si realizza con la mente. E' possibile visitare nuovi mondi, del presente del passato e del futuro, conoscere i personaggi piu' incredibili e vivere mille avventure… Permette anche di parlare lingue sconosciute, basta lasciarsi andare sulle ali della fantasia. E vi assicuro che questo viaggio puo' essere pericoloso solo per chi non sa sognare. - 

A quelle parole, i bambini, tenuti fermi dai loro genitori fino a quel momento, corsero tutti intorno a Uranius per fare a gara a chi saliva per primo sulla strana macchina mentre Solaris resto' da solo a guardare la scena: le madri si erano rassicurate e già tornavano verso casa per preparare il pranzo. 

Virginio si ricordo' all'improvviso di cosa stava facendo quando Uranius lo aveva interrotto: doveva scovare quel piccolo maledetto scorpione! E con passo veloce si riavviò deciso verso casa.

 

Testi di Selena Traversi - Tutti i diritti Riservati