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COME SI "ENERGIZZANO" I CRISTALLI


di  Laura Poggiani


 



E' importante, quando si acquista il cristallo, sceglierlo in base alle proprie necessità ma soprattutto riponendo la massima fiducia in ciò che un determinato cristallo sembra volerci comunicare al momento che lo scegliamo.

Dopo l'acquisto, però, è necessario compiere alcune operazioni preliminari al fine di pulirlo e "caricarlo" di energie.

Per prima cosa,  è bene porre il cristallo in un recipiente, che non deve essere di plastica e quindi ricoprirlo di sale grosso, lasciandolo riposare per un tempo sufficiente, che si protrarrà a seconda delle dimensioni del cristallo stesso ma che sarà comunque almeno un'ora e che arriverà, nel caso di cristalli scuri come onice e ossidiana, anche tutta la notte.

Successivamente, il contenitore con la pietra va posto sotto l'acqua corrente per almeno un quarto d'ora, facendo bene attenzione a gettare via tutto il sale impiegato.

Il sale, però, è assolutamente da evitare qualora il cristallo in questione contenga  rame, come l'azzurrite o la turchese, perché si sciuperebbero ed è meglio invece utilizzare l'argilla.

A questo punto il cristallo è ben pulito e si può procedere alla sua energizzazione. Questa può avvenire mediante l'utilizzo di una piccola piramide sotto la quale riporremo il cristallo per un'intera giornata, o più semplicemente con la "solarizzazione" ossia collocando il cristallo in un punto dove possa catturare la luce solare e lasciarvelo per un tempo sufficientemente lungo.  Cautela però con i cristalli colorati trasparenti che la luce del sole diretta danneggerebbe

A questo punto il cristallo è pronto all'uso ma occorrerà ripetere queste operazioni (per la pulitura basterà tenerlo un po' di tempo sotto l'acqua corrente) almeno una volta al mese, sopratutto se il cristallo lo indossiamo sempre e tenderà, quindi, a assorbire le nostre energie scaricandosi facilmente. 



di Laura Poggiani - Tutti i diritti riservati